Sul perché dei piaceri e dei dispiaceri
L’uomo sa (quasi sempre) cosa gli piace e cosa gli dispiace ma non sa perché certe cose (attività, persone, idee, oggetti ecc.) gli piacciono e certe altre gli dispiacciono, né vuole saperlo, anzi, ha paura …
L’uomo sa (quasi sempre) cosa gli piace e cosa gli dispiace ma non sa perché certe cose (attività, persone, idee, oggetti ecc.) gli piacciono e certe altre gli dispiacciono, né vuole saperlo, anzi, ha paura …
Momento per momento, un certo numero di cose nel mio corpo e nella mia mente inconscia decidono il mio stato d’animo, il mio umore, il mio grado di felicità, i miei sentimenti, i miei desideri, …
È evidente che il comportamento degli altri verso di me dipende anche dal mio comportamento verso di loro.
Per cambiare una società è necessario indurre i suoi membri a cambiare i propri automatismi mentali. Per cambiare gli automatismi mentali delle persone è necessario cambiare la cultura, i costumi e le istituzioni della società …
Cambiare è molto più difficile che ripetere. Per cambiare bisogna vincere la forza d’inerzia della ripetizione, che è il motore principale della vita. Per questo le persone creative sono rare. Ci sono però momenti nella …
Una persona ha imparato una lingua straniera quando non si chiede più quale sia il significato delle singole parole e frasi che ode, perché tale significato prende forma automaticamente e senza sforzo nella sua mente. …
Se l’uomo non avesse una coscienza la sua mente sarebbe completamente inconscia. L’inconscio non è solo il nascondiglio freudiano dei cattivi pensieri e dei cattivi ricordi, ma il complesso degli automatismi logici veloci.
L’io cosciente e l’inconscio competono per dirigere l’attenzione e il pensiero del soggetto dove questi processi provocano meno dolore e più piacere. Il guaio è che l’io cosciente e l’inconscio hanno quasi sempre idee diverse …
Siamo sempre condizionati e influenzati dall’ambiente esterno e da quello interno in cui ci troviamo. L’ambiente esterno è costituito dalle persone e cose con cui interagiamo, quello interno dai contenuti della nostra mente. I due …
Cognizioni, sentimenti e motivazioni (che io chiamo indifferentemente soggetti, oggetti, argomenti o agenti mentali) si formano e si esprimono a vari livelli logici, dal più generale al più elementare. In altre parole, un argomento (cognitivo, …
In ogni momento possiamo (e dobbiamo) scegliere se lasciare inserito il pilota automatico del nostro comportamento o se passare in modalità manuale, ovvero consapevole e volontaria. In tal senso non si può non scegliere, e …
Chi vuole autogovernarsi deve imparare (ed abituarsi) ad essere consapevole del fatto che in ogni momento il proprio comportamento, i propri pensieri, i propri sentimenti sono governati totalmente o in larga misura, da automatismi inconsci. …
Ogni essere vivente (compreso l’uomo) è portatore di automatismi, anzi, è portato dai propri automatismi. Questi governano le proprie facoltà e attività sensitive, percettive, cognitive, emotive e motivazionali consentite dal proprio codice genetico. Tuttavia l’uomo …
I cambiamenti (nella natura e nella società) sono determinati da un complesso di cause concomitanti raggruppabili in tre tipi: (1) le leggi fisiche, (2) il caso, (3) gli algoritmi autoapprendenti, e quindi variabili, degli esseri …
Noi esseri umani siamo automi biologici interdipendenti, capaci di soffrire e di godere, e di conoscere e modificare (parzialmente) le logiche degli algoritmi dei nostri comportamenti allo scopo di soddisfare i nostri bisogni e desideri, …
Prendete due automi e fateli incontrare. A seconda degli algoritmi che determinano il loro comportamento, essi interagiranno in certi modi più o meno prevedibili. Le interazioni sono tanto meno prevedibili quanto più gli algoritmi dei …