Mentre le comunanze favoriscono e promuovono la cooperazione, i contrasti la inibiscono e favoriscono e/o promuovono la competizione e la reciproca distruzione o esclusione.
Le singolarità, invece, finché restano tali, sono neutre per quanto riguarda la cooperazione, la competizione e l’aggressione tra gli interessati. D’altra parte le singolarità sono utili, anzi, indispensabili ai cambiamenti sociali, i quali infatti iniziano con delle singolarità che col passar del tempo diventano comunanze.
Una comunanza tra due persone può costituire al tempo stesso una singolarità o un contrasto rispetto ad una terza persona o a un altro gruppo di persone. Infatti succede spesso che vi siano contrasti tra due gruppi, dovuti al fatto che le persone che li compongono hanno una comune ostilità o avversione verso l’altro gruppo.
Le comunanze tra due persone possono essere più o meno sane, costruttive ed ecologicamente e socialmente sostenibili.
A tal proposito, per la salute del pianeta, per la convivenza pacifica, per il progresso civile e per migliorare i rapporti interpersonali, la filosofia e la psicologia dovrebbero studiare e descrivere le comunanze “buone” e quelle “cattive” (nel senso sopra indicato), le singolarità, e i contrasti che gli esseri umani hanno avuto prevalentemente nel corso della storia, hanno nell’epoca attuale e potrebbero avere in futuro.
Ciò aiuterebbe ognuno a riflettere sulle proprie comunanze, le proprie singolarità e i propri contrasti rispetto agli altri, facilitando i cambiamenti opportuni o necessari in tali ambiti.