Per un “laboratorio sociale”

Per un “laboratorio sociale”

(bozza di manifesto per la costituzione di un’associazione culturale informale)

Col termine laboratorio sociale s’intende un gruppo informale di persone accomunate dall’intenzione di concepire, sperimentare e realizzare nuovi modelli di comunità, associazione, aggregazione e interazione sociale più soddisfacenti di quelli tipici della cultura e dei costumi correnti.

Il termine soddisfacente si riferisce ai bisogni umani sani, partendo dall’idea che molti non hanno una chiara consapevolezza di quali siano i propri reali bisogni, hanno bisogni repressi e altri alienati.

Ai fini della definizione del laboratorio sociale, uso per semplicità il termine bisogno per intendere qualsiasi motivazione, aspirazione, passione, desiderio, bisogno, sia conscio che inconscio, innato o acquisito, autoprodotto o indotto dall’esterno.

Per bisogni alienati s’intendono bisogni non autoprodotti, ma indotti dalla naturale predisposizione umana a farsi plasmare da genitori, educatori ed ambiente sociale (in modo difficilmente reversibile), dalla inclinazione al conformismo, dalla fisiologica resistenza al cambiamento e da una cultura di massa che ci manipola a vantaggio dei poteri economici, politici e religiosi nel senso che tende a ridurre l’uomo al ruolo di consumatore, investitore, lavoratore, servitore, elettore, patriota, militante, credente ecc., secondo schemi comportamentali e motivazionali predefiniti, anziché favorire il libero sviluppo delle potenzialità e differenze individuali e l’autodeterminazione a livello individuale e sociale.

Distinguere i bisogni sani da quelli alienati è uno dei principali obiettivi del laboratorio sociale, perché le sue attività sono fondate proprio su tale differenziazione, per favorie la soddisfazione dei primi e respingere i secondi.

Una volta che i partecipanti al laboratorio sociale hanno raggiunto un sufficiente accordo circa l’identificazione dei bisogni umani sani e di quelli alienati, ognuno può proporre e sperimentare con gli altri, modalità di interazione, aggregazione e azione coordinata, che soddisfino, in ognuno dei partecipanti, il bisogno di appartenenza e di interazione sociale, il bisogno di libera individuazione e differenziazione, e l’aspirazione ad influire sull’organizzazione della società a partire dalla pubblica amministrazione locale.

L’obiettivo interno al laboratorio è, oltre a favorire la soddisfazione dei bisogni individuali dei partecipanti come sopra esposto, quello di migliorare la conoscenza di se stessi, degli altri e delle dinamiche di interazione di gruppo.

L’obiettivo esterno al laboratorio è invece quello di contribuire a rendere le cose pubbliche e il loro funzionamento più soddisfacenti rispetto ai bisogni umani sani, realizzando così una democrazia virtuosa ed efficace in alternativa alla democrazia malata che è sotto gli occhi di tutti.

Un principio fondamentale del laboratorio sociale è che qualsiasi teoria sulla natura umana deve trovare riscontro, accettazione ed applicazione nel rapporto reale tra individui reali (almeno due), altrimenti resta un esercizio di erudizione fine a sé stesso e riservato ad una cerchia di intellettuali.

Un altro principio importante è che non esiste una verità assoluta, ma ognuno è portatore di una verità soggettiva, per cui ogni partecipante deve avere la possibilità di far valere il proprio punto di vista al pari di quelli altrui. A tale scopo, ad ognuno è riservato un certo tempo per esprimersi senza essere interrotto o invalidato dagli altri.

Esistono tante buone iniziative di promozione sociale e aggregazione, ognuna caratterizzata da una particolare ideologia, filosofia o interesse particolare. A causa della loro specificità o riduttività, quasi tutte presentano dei limiti nel numero di persone che riescono a coinvolgere in modo permanente. Il laboratorio sociale, a differenza delle altre iniziative, ha l’ambizione di sviluppare modelli associativi di interesse umano generale, che possano attrarre molte persone in modo permanente, cioè non solo finché dura l’effetto novità e curiosità, e che possano diffondersi su vasta scala, ma senza una struttura piramidale da un punto di vista organizzativo e politico. Infatti, quando il numero di partecipanti di un laboratorio supera una certa soglia, è previsto che esso si scinda in due o più laboratori indipendenti, anche se accomunati da idee simili sul progresso umano.

Le attività svolte nel laboratorio sociale comprendono:

  • studio, discussioni, conferenze su temi umanistici (psicologia, sociologia, storia, economia, politica, filosofia, neuroscienze, genetica ecc.) a partire dalla migliore letteratura disponibile nelle discipline umane e sociali, con un approccio eclettico e non ortodosso (ogni partecipante può proporre i suoi autori preferiti o le sue idee originali)
  • workshop di educazione al dialogo e alla dialettica tra idee divergenti, basati sul rispetto reciproco e la metacomunicazione, anche per individuare e neutralizzare le dinamiche nocive o improduttive che possono verificarsi nelle interazioni tra le persone
  • attività conviviali varie (gastronomiche, artistiche, turistiche, sportive ecc.)
  • giochi di società miranti a favorire la comunicazione, il dialogo, l’interazione e la collaborazione tra persone
  • social network e spazi su social media dedicati al laboratorio, per facilitare la conoscenza reciproca e il dialogo tra i partecipanti al laboratorio anche via internet
  • pubblicazione su apposito sito web dei risultati delle ricerche e delle attività di gruppo, per  aumentare l’efficacia e la produttività del gruppo (evitando di reinventare cose su cui si è già lavorato), per favorire la coesione tra i partecipanti e per attrarre nuove adesioni

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