Sistemi di sistemi

Sistemi di sistemi

La natura è un sistema di sistemi. Ogni sistema è composto di parti che interagiscono, ovvero comunicano, ovvero scambiano informazioni, energie o sostanze. Ogni parte di un sistema costituisce a sua volta un sistema, ovvero un sottosistema di un sistema di ordine superiore. Ogni parte di un sistema potenzia e/o inibisce, ovvero serve e/o sfrutta, ovvero alimenta e/o limita, ogni parte o sistema con cui interagisce.

Un sistema ha proprietà che nessuna delle sue parti, presa isolatamente, possiede, e che emergono solo grazie a, e attraverso, l’interazione tra le parti. In tal senso si può dire che il tutto è maggiore della somma delle sue parti.

Per esempio, un’automobile è un sistema che permette di trasportare una o più persone da un punto A ad un punto B. Nessuna delle sue parti ha tale capacità, che emerge solo quando le parti dell’automobile sono collegate e interagiscono in un certo modo, incluso il pilota (umano o automatico) che la guida. Il pilota fa dunque parte del sistema automobile in quanto senza di esso l’automobile non funziona.

Anche la società umana è un sistema, le cui parti sono costituite dagli esseri umani che la compongono, unitamente al loro ambiente, ovvero alle cose che essi usano per vivere e interagire.

Anche un essere umano è un sistema, le cui parti sono gli organi che costituiscono il suo organismo e l’ambiente in cui esso vive e grazie al quale esso vive. Una di queste parti è la mente, o psiche.

Anche la mente, o psiche, è un sistema le cui parti sono collocate principalmente nel cervello, ma non solo. Una di queste parti è l’io cosciente. Tutte le altre costituiscono la mente inconscia. L’io cosciente ha poteri limitati sul resto della mente, e, sebbene possa aver l’illusione di dominarla, in realtà ne è regolato, come è regolato dalle azioni degli altri esseri umani.

Come già detto sopra, ogni parte di un sistema potenzia e/o inibisce, ovvero serve e/o sfrutta, ovvero alimenta e/o limita, ogni parte con cui interagisce. Ciò significa che se una parte A si serve di una parte B, affinché il servizio, o lo sfruttamento, possa continuare, è necessario che esso sia limitato ovvero non eccessivo rispetto ai bisogni di A e accettabile da B. In altre parole deve essere tale (quantitativamente e qualitativamente) che B non si esaurisca, non si distrugga, o si rifiuti di continuare a servire A.

Possiamo chiamare “ruolo” l’insieme di comportamenti tipici, ovvero caratteristici, abituali, ricorrenti, di una parte rispetto alle altre parti. Un certo ruolo prevede quindi ciò che una parte tende a dare alle altre parti e a prendere o ricevere da esse. Nel caso della società, i ruoli degli individui possono essere chiamati “funzioni sociali”.

Occorre sottolineare che il sistema “società” non è composto solo da esseri umani, ma, come sopra accennato, anche da tutte le cose o gli strumenti, che gli esseri umani utilizzano nell’interazione o per poter interagire, o come oggetto dell’interazione, tra cui il linguaggio e una serie di “idee”, come, ad esempio, l’idea stessa di società o altre astrazioni e concetti, forme, norme, valori, ruoli, “memi” ecc. descritti nei media e interiorizzati soggettivamente dalle persone.

Affinché una società, e la stessa specie umana, possa mantenersi stabile ed evitare di estinguersi, è necessario che vi sia una certa armonia di ruoli, ovvero scambi equilibrati tra esseri umani in modi tali che ognuno abbia una o più funzioni sociali sostenibili riconosciute e accettate dagli altri e da se stesso.

I modi in cui i ruoli, o funzioni sociali, vengono assegnati alle varie persone sono stati in passato e sono ancora spesso inconsci, irrazionali, inefficienti e violenti, tanto da causare continui conflitti sia a livello individuale che nazionale, i quali, oggi che disponiamo di mezzi di distruzione di massa, potrebbero portare alla rovina dell’ambiente naturale e all’estinzione della specie umana.

Infatti, la definizione e assegnazione dei ruoli avviene soprattutto per tradizioni, ovvero attraverso un’educazione familiare e scolastica acritica, che mira consciamente o inconsciamente al mantenimento di condizioni sociali che, sebbene ammantate di democrazia, sono in fondo autoritarie e imperialiste in senso politico, economico, religioso, accademico ecc.

Come migliorare la situazione? E’ necessario che l’assegnazione dei ruoli a tutti i livelli avvenga nella piena consapevolezza dell’ecologia della mente e della società in senso sistemico. A tale scopo occorre una rivoluzione culturale basata sul pensiero di grandi umanisti come George Herbert Mead, Alfred Korzybski, Gregory Bateson, Luigi Anepeta, Edgar Morin ed altri.

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