Sui cosiddetti “poteri forti”.

Sui cosiddetti “poteri forti”.

L’idea che la società non cambia perché l’élite, o i cosiddetti “poteri forti”, non lo vogliono e cercano di impedirlo, riuscendovi, è molto diffusa. E’ innegabile che chi ha il potere non ha intenzione di mollarlo e per questo si oppone al cambiamento della società in senso più ugualitario e realmene democratico. Ma io credo che questi poteri forti non riuscirebbero nel loro intento senza la collaborazione attiva e passiva della maggioranza dei comuni cittadini.

Potremmo dire che esiste un circolo vizioso nel senso che i comuni cittadini sono incapaci di cambiare la società, di sostuire democraticamente la classe dirigente con una nuova classe più “umana” perché sono manipolati dai mass-media, i quali sono controllati dai poteri forti.

Che questo tipo di manipolazione esista è innegabile, ma anche questa, secondo me avviene con la collaborazione attiva e passiva dei comuni cittadini. Mi chiedo infatti, perché la maggior parte della gente sceglie programmi TV,  libri, giornali e siti internet di bassa qualità?

Esiste una cultura progressista, umanista, anch’essa facente parte dei mass-media, liberamente accessibile, specialmente attraverso internet, in cui i poteri forti hanno meno potere dal momento che qualunque cittadino può essere un editore a costo zero e raggiungere potenzialmente miliardi di lettori. Come mai questa cultura progressista non attrae che una piccola minoranza di persone le quali non riescono nemmeno ad organizzarsi in un movimento politico o civico né a livello locale né nazionale?

Stiamo arrivando al paradosso che la maggioranza della gente ammette che vorrebbe un cambiamento nella società, ma che questo è impossibile a causa dei poteri forti che manipolano la maggioranza della gente attraverso i mass-media. Ma se la maggioranza si rende conto di essere manipolata dai poteri forti attraverso i mass-media, perché non sceglie canali informativi non manipolanti?

E perché coloro che non vogliono più essere manipolati dai mass-media (non importa quanti siano) non riescono ad organizzarsi in un movimento politico alternativo democratico? Voglio dire un movimento che non sia basato sul carisma e il potere indiscusso del suo fondatore?

Insomma, io penso che lo scenario dei poteri forti che impediscono il progresso civico attraverso mass-media manipolanti non sia sufficiente a spiegare l’inerzia sociale. Ci sono altri problemi, altre cause, altri meccanismi, altre ragioni, che sono nel cervello di ogni singolo essere umano. Non tenerne conto rende inutile, se non dannoso, ogni sforzo per migliorare la società.

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