Sulla lunghezza del questionario di intervista.link

Sulla lunghezza del questionario di intervista.link

Un mio amico mi ha fatto notare che il suo prof di sociologia diceva: se il questionario supera le 10 (auto-somministrato) o 15 (se somministrato da operatore) domande avrete solo risposte sequenziali (casuali), quindi di scarsa o nessuna rilevanza statistica.

L’acuto professore aveva perfettamente ragione in generale. Tuttavia, nel caso del questionario di interVista ci sono elementi particolari che possono costituire un’eccezione alla regola (oltre al fatto che il questionario non ha alcuno scopo statistico).

Prima di tutto il fatto delle reciprocità, che il prof non aveva certamente considerato, e che è un aspetto che immodestamente considero innovativo e rivoluzionario. Infatti, in interVista, l’utente è motivato più a leggere le risposte altrui che le proprie e capisce che non sarebbe giusto né produttivo rispondere a poche domande se vuole leggere tante risposte da parte delle persone che sta valutando come possibili candidati per un incontro. Sarebbe come andare seminudi in un campo di nudisti integrali.

Inoltre, se l’utente di interVista desidera essere contattato da persone congeniali (a meno che non usi il sito solo per fare autoanalisi) dovrebbe sapere che quanto più si apre, quanti più dettagli della propria persona esprime, tanto più alta sarà la probabilità che qualcuno a lui affine trovi interesse in lui. Voglio dire che c’è un incentivo a rispondere a quante più domande possibile (fatte salve, ovviamente, quelle insignificanti e ripetitive). Il rovescio della medaglia è che, aprendosi molto reciprocamente, si scoprono subito anche le incompatibilità e quindi non si perde tempo a tentare incontri che non hanno alcuna chance.

interVista si rivolge a persone che trovano l’idea dell’auto-intervista reciproca interessante e produttiva. Queste persone costituiscono un’eccezione alla teoria del citato prof di sociologia.

Il mio amico non è stato il primo, né sarà l’ultimo, a fare commenti scettici sulla mia iniziativa. Avevo messo in conto che coloro che non hanno voglia di aprirsi o di fare autoanalisi, e non cercano attivamente persone congeniali (cioè la maggioranza della popolazione) troveranno questo strumento inutile, noioso, forse anche presuntuoso e perciò irritante come ogni iniziativa in cui si esercita una selettività sociale intelligente.

http://it.intervista.link/

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