Sulle interazioni mente/corpo (di Antonio Damasio)

Sulle interazioni mente/corpo (di Antonio Damasio)

Da “L’errore di Cartesio” di Antonio Damasio

“Vi sono strati di regolazione, interdipendenti su molte dimensioni. Ad esempio, un dato meccanismo può dipendere da uno più semplice ed essere influenzato da uno altrettanto o più complesso. L’attività dell’ipotalamo può influenzare quella della neocorteccia, direttamente o attraverso il sistema limbico, e vale anche l’inverso.

Di conseguenza, come ci si poteva aspettare, vi è una documentata interazione tra cervello e corpo, e forse È possibile riscontrare interazioni meno visibili. Un esempio: lo stato di stress mentale cronico collegato all’elaborazione in numerosi sistemi cerebrali al livello della neocorteccia, del sistema limbico e dell’ipotalamo, sembra portare a un eccesso di produzione di una sostanza chimica – il peptide C.G.R.P. (“calcitonin gene-related peptide”) – nei terminali nervosi della pelle. Si ha un eccesso di deposito di C.G.R.P. sulla superficie delle cellule di Langerhans, che fanno parte del sistema immunitario con il compito di catturare gli agenti di infezione e portarli ai linfociti, in modo che il sistema immunitario possa reagire alla loro presenza. Ma quando sono completamente rivestite di C.G.R.P. le cellule di Langerhans risultano inattive, non più in grado di adempiere al compito di guardiani. Il risultato finale È che il corpo risulta più vulnerabile rispetto alle infezioni: un’importante via di accesso ora È meno difesa. Vi sono molti altri esempi di interazione mente-corpo: tristezza e ansietà possono alterare “vistosamente la regolazione degli ormoni sessuali, causando cambiamenti non solo della pulsione sessuale ma anche del ciclo mestruale. Il lutto (un’altra condizione che dipende da elaborazioni estese a tutto il cervello) conduce a una depressione del sistema immunitario tale che l’individuo È più suscettibile di contrarre infezioni e di sviluppare certi tipi di cancro, come conseguenza diretta o indiretta. Di cuore spezzato si “può” morire.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *