Ogni essere umano ha bisogno di essere riconosciuto, approvato, accettato, incluso nella comunità umana e ha paura del contrario, cioè di essere ignorato, criticato, respinto, escluso da essa. Più in generale, ognuno di noi ha bisogno di comunicare e interagire pacificamente con altri esseri umani e sviluppa stress e disturbi psicosomatici quando questo non avviene per un certo periodo di tempo. Questa interazione spesso è difficile perché non ci si conosce, si teme di essere indiscreti, ci si fraintende e si cerca di nascondere dietro una maschera conformistica la propria vera natura e i propri veri bisogni e sentimenti.
Il “Gioco del contatto” aiuta a superare tale difficoltà mettendo due persone in una situazione in cui possono reciprocamente esprimere i loro desideri e sentimenti, e avere un feedback rispetto ad essi.
Al gioco partecipano due persone (dello stesso sesso o di sesso diverso) da sole o alla presenza di spettatori.
Le due persone protagoniste del gioco si mettono l’una di fronte all’altra, in piedi o sedute, si prendono mani nelle mani e si guardano negli occhi. Dopo circa 30-60 secondi, ognuna di esse, a turno, invia all’altra un messaggio vocale che può essere un’affermazione o una domanda e che deve contenere la parola “vorrei” o “mi piacerebbe” o il loro contrario “non vorrei”, “mi dispiacerebbe”. Se si tratta di una domanda (in tal caso la formula è “vorrei chiederti …” o “vorrei sapere da te…”), l’interlocutore può rispondere o scegliere di non farlo. In caso di affermazione, l’altro può fare un commento o scegliere di non farlo.
Il contenuto di ogni messaggio dovrebbe riguardare desideri, bisogni, sentimenti, opinioni, interessi, problemi del ricevente e/o dell’emittente.
Ogni messaggio non dovrebbe durare più di 30 secondi. Ogni risposta o commento non dovrebbero durare più di 2-4 minuti.
All’inizio del gioco, si scelgono i protagonisti: a caso oppure come volontari.
Il gioco si interrompe quando uno dei protagonisti o la maggioranza degli spettatori lo chiede. Dopo l’interruzione gli spettatori possono esprimere un feedback sul dialogo a cui hanno assistito e poi si riprende con una diversa coppia finché si vuole.
La presenza di spettatori potrebbe intimidire i protagonisti e limitare la genuinità del dialogo, tuttavia un pubblico potrebbe essere utile per:
- creare un clima comunitario di accettazione collettiva
- permettere ai protagonisti di farsi conoscere non solo dall’interlocutore ma anche dagli spettatori
- permettere a ciascun protagonista di ottenere un doppio feedback (sia da parte dell’interlocutore che da parte degli spettatori)
- rassicurare ogni protagonista contro eventuali scorrettezze dell’interlocutore, dal momento che gli spettatori possono interrompere il gioco quando lo ritengono opportuno ed esprimersi riguardo alla sua correttezza