Sulla libertà di non fare

Sulla libertà di non fare

La libertà può essere intesa in senso positivo, cioè come libertà di fare, o in senso negativo, cioè come libertà di non fare.

Può anche essere intesa come libertà da costrizioni, ma qui non intendo parlare della libertà in tal senso.

Mentre la libertà di fare comporta un certo numero di opzioni di comportamento (cioè di azioni e di reazioni)  tra cui il soggetto può scegliere, la libertà di non fare consiste in un’unica opzione, quella di non fare qualsiasi cosa venga chiesta da altri o dal proprio sé.

Alcuni esempi di libertà di non fare: non ascoltare, non obbedire, non credere, non aiutare, non difendere, non riconoscere, non prendere in considerazione, non seguire, non lavorare, non combattere ecc.

Proviamo a fare una lista di cose che siamo liberi di non fare e una lista di cose che non siamo liberi di non fare. Possiamo chiamare la prima lista “non-obblighi” e la seconda “obblighi”. Se le due liste sono molto squilibrate, cioè se una è molto più breve dell’altra, forse siamo su una cattiva strada, forse stiamo costruendo la nostra infelicità, forse stiamo contribuendo all’estinzione della nostra specie.

Infatti la conservazione della specie umana dipende dalla cooperazione tra individui, e tale cooperazione richiede una serie di obblighi. Questo è il fondamento della morale.

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