Gioco e felicità
Chi non ha più voglia di giocare ha rinunciato alla felicità. Il problema è trovare un gioco che piaccia anche ai propri interlocutori.
Chi non ha più voglia di giocare ha rinunciato alla felicità. Il problema è trovare un gioco che piaccia anche ai propri interlocutori.
Vi sono giochi a somma zero (dove la vincita di una parte implica una perdita di uguale misura nelle altre parti), giochi a somma positiva (dove la sommatoria delle vincite e delle perdite è maggiore …
Ognuno vorrebbe giocare solo ai giochi in cui ha qualche speranza di vincere, o almeno di non perdere.
Inutile giocare a chi la sa più lunga se i contendenti non accettano uno stesso arbitro.
La vita sociale è un gioco le cui regole sono scritte raramente e in modo poco chiaro.
Ogni tanto abbiamo bisogno di una persona con cui giocare a qualche gioco che ci piace.
Nell’interazione tra due persone il comportamento di ciascuna di esse è influenzato dalla percezione e dall’interpretazione del comportamento dell’altra, come in un gioco. Ogni interazione è infatti parte di uno o più giochi, ed è …
Tutto ciò che facciamo e che pensiamo consiste in transazioni facenti parte di uno o più “giochi”. Per “giochi” intendo programmi cibernetici funzionanti come regolatori automatici e inconsci delle nostre interazioni, e delle transazioni che …
Ogni azione elementare è parte di uno o più giochi, e ogni gioco è parte di uno o più giochi più grandi. Per “gioco” intendo un programma cibernetico finalizzato, cioè un complesso organico di forme …
Ogni azione elementare è parte di un gioco più grande. Perciò prima di chiederci cosa fare e cosa non fare dovremmo chiederci a quali giochi partecipare e a quali non partecipare.
Le conversazioni consistono spesso in giochi a chi la sa più giusta, più lunga, o più sorprendente.
A ognuno piace giocare ai giochi in cui è vincente e non a quelli in cui è perdente.
Chi è poco competitivo nel gioco della razionalità preferisce giocare a quello dell’irrazionalità.