Pragmatica dell’interdipendenza sociale
Per sopravvivere e per soddisfare i propri bisogni, ogni umano ha bisogno di essere aiutato o servito da altri umani, o di ottenere la loro cooperazione. Per indurre gli altri ad aiutarlo, servirlo, o a …
Per sopravvivere e per soddisfare i propri bisogni, ogni umano ha bisogno di essere aiutato o servito da altri umani, o di ottenere la loro cooperazione. Per indurre gli altri ad aiutarlo, servirlo, o a …
Ogni entità va posta in un certo spazio, in un certo tempo, e in relazione con certe altre entità, vale a dire in un certo contesto. Un’entità senza contesto non significa nulla, non produce nulla, …
Mi pare che gli umani siano incapaci di negoziare liberamente e creativamente relazioni sociali al di fuori dei modelli culturali che hanno appreso. Chi ha la fortuna di aver appreso diversi modelli può scegliere quale …
Io sono un sistema vivente senziente costituito da sistemi più piccoli, e parte di sistemi più grandi. Tale affermazione potrebbe essere il punto di partenza di una meditazione “sistemica”, che consiste nel meditare sulle interazioni …
L’attrazione o la repulsione verso un certo oggetto (cosa o persona) è in realtà il desiderio o la paura di interagire e di entrare in relazione con quell’oggetto.
Ogni persona rispetto ad ogni altra vorrebbe che vi fosse una certa distanza più o meno grande.
Di ogni persona, compresi noi stessi, dovremmo chiederci: con chi e in quali modi si relaziona?
Una relazione sociale è una combinazione abituale di transazioni tra due individui, dotata di una certa forma caratteristica, ovvero conforme ad un certo modello. Una relazione sociale comporta una serie di condizioni (legami, impegni, regole, …
Suppongo che la migliore forma di meditazione consista nel contemplare riflessivamente le relazioni tra la propria coscienza e il proprio inconscio, quelle tra sé e gli altri, quelle tra sé e il resto del mondo, …
Per quanto riguarda i rapporti con gli altri, la mente umana fatica a distinguere le relazioni reali da quelle immaginarie. Infatti non vi sono elementi oggettivi per qualificare una relazione interpersonale, ma solo segnali e …
Quando diciamo «gli altri» ci riferiamo a una cosa che George Herbert Mead ha chiamato «l’Altro generalizzato».
Considera una cosa qualsiasi (oggetto, persona, gruppo, oggetto, concetto, idea ecc.) e chiediti: che rapporto c’è tra questa cosa, gli altri, e me?
Quanto più semplice è un rapporto tra due termini, tanto più esso è armonioso. Infatti il rapporto più armonioso è l’uguaglianza perfetta. Quanto più armonioso (ovvero quanto più semplice) è un rapporto, tanto più facilmente …
Un errore molto comune di noi umani è quello di considerare oggettivi significati, cognizioni e valori soggettivi.
Un’armonia è la percezione di un certo rapporto tra due o più percezioni separate. Infatti non si trova in nessuna delle percezioni elementari, ma nel rapporto tra di esse. Più semplice è il rapporto (ovvero …
Che rapporti vi sono tra X, Y e me? Questa domanda, che somiglia ad una formula matematica, costituisce l’ultima frontiera della mia ricerca filosofica, psicologica e psicoterapeutica. Fa riferimento alla teoria dell’equilibrio cognitivo/affettivo di Friz …