Sulle relazioni interpersonali

Sulle relazioni interpersonali

Ogni persona è in relazione bidirezionale (effettiva o potenziale) con ogni altra. 

La relazione tra due persone A e B comprende due distinte relazioni: una da A verso B, e una da B verso A. Infatti due persone possono avere una visione diversa della loro relazione, e attribuire ad essa un diverso valore.

In altre parole, in ogni relazione, ciascuna persona, oltre ad attribuire alla relazione un certo valore in base alle proprie esigenze e ai propri interessi, “suppone” che a sua volta l’altra persona attribuisca alla relazione un certo valore (più o meno uguale al proprio) in base alle sue esigenze e ai  suoi interessi.

La relazione di una persona A verso una persona B può essere classificabile da ciascuna di esse secondo vari criteri di valutazione, come i seguenti:

  • Utilità / nocività
  • Piacevolezza / spiacevolezza
  • Pericolosità / sicurezza
  • Obbligatorietà / libertà
  • Necessità / superfluità
  • Dominazione / sottomissione
  • Possibilità / impossibilità

È dunque possibile che una certa relazione sia considerata allo stesso tempo, ad esempio, piacevole e nociva, oppure nociva e obbligatoria, oppure utile e pericolosa, dando luogo a conflitti e incertezze riguardo alla relazione stessa. 

Infatti ogni persona deve decidere, momento per momento, o stabilmente, se e in quale misura e in quali modi “praticare” una certa relazione, vale a dire se e in quale misura e in quali modi interagire con una certa persona.

La relazione precede e condiziona l’interazione. Infatti, se A valuta la relazione con B, ad esempio, inutile, impossibile o pericolosa, A può scegliere di non cercare, o di evitare, di interagire con B.

Le decisioni circa le relazioni e le interazioni sono per lo più inconsce, automatiche e involontarie, anche se il soggetto può cercare di giustificarle razionalmente dopo che le decisioni sono state prese automaticamente.

Un tipo di relazione molto mitizzato è il cosiddetto “amore”. Sull’amore la letteratura e le religioni hanno detto tutto e il contrario di tutto. Nel contesto delle riflessioni sopra esposte,  io considero l’amore di A per B una relazione in cui A valuta la relazione intima con B come salvifica, cioè come fonte di gioia, di piacere, di integrazione sociale, di conformità morale, di coerenza, di stabilità, di pienezza, di completezza, di comprensione, di soddisfazione totale, e irrinunciabile. Inutile dire che tale valutazione si dimostra spesso illusoria.

Le relazioni interpersonali non riguardano solo i rapporti tra due individui, ma anche i rapporti tra un individuo e una categoria (mentale) di individui. Intendo dire che la relazione di una persona A verso una persona B è influenzata dalla relazione della persona A verso la categoria di persone a cui B appartiene (secondo A).

In conclusione, le relazioni e le conseguenti interazioni tra persone sono il risultato di valutazioni, per lo più inconsce, delle relazioni e delle interazioni stesse da parte delle persone coinvolte.

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