Blog di Bruno Cancellieri (parte 1)
 
Giocare col gioco

Giocare col gioco

Un essere umano, normalmente, non interagisce direttamente con un altro membro della stessa specie, ma con una struttura mentale a cui entrambi appartengono e che è regolata da certe regole accettate e rispettate da entrambi.

Il rapporto è simile a quello di un giocatore, che non interagisce direttamente con un altro giocatore, ma con il gioco che stanno giocando.

È come se ogni giocatore osservasse un suo robot in uno schermo TV mentre gioca con un altro robot, e decidesse le prossime mosse del suo robot sulla base della situazione del gioco.

Il gioco degli scacchi è una metafora di quanto ho affermato. Infatti, le mosse di ciascun giocatore vengono decise sulla base delle posizioni delle rispettive figure, per cui, a tutti gli effetti, ogni giocatore gioca, ovvero interagisce, con il gioco, più che con l’avversario. Infatti, i giocatori non si toccano mai, né hanno bisogno di dirsi alcunché, essendo le regole del gioco note a, e accettate da, entrambi.

Nella vita reale le figure degli scacchi sono sostituite dagli atti e dalle parole che gli interattori si scambiano, e in ogni momento è come se, su una scacchiera ideale, ci fossero delle figure posizionate in un certo modo corrispondente alle cose che ciascun giocatore ha fatto o detto nella partita in corso.

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