Hybris comunitaria

Hybris comunitaria

La paura dell’Hybris (vedi, sotto, alcune definizioni del termine) mi sembra molto diffusa nell’inconscio della maggior parte della gente. L’effetto di tale paura è quello di inibire in se stessi la ricerca di una saggezza superiore a quella comune (ovvero a quella della comunità di appartenenza), e di giudicare come arrogante, presuntuoso, superbo, tracotante, stolto ecc. colui che tenta di superare il senso comune in cerca di una verità più vera e ampia di quella normalmente conosciuta dagli altri, e di elevarsi moralmente e/o intellettualmente al di sopra degli standard comunitari.

In tal senso, la Hybris costituisce una minaccia (così percepita consciamente o inconsciamente) per la conservazione e la coesione della comunità di appartenenza e, in quanto tale, viene combattuta con l’antipatia, l’emarginazione, l’ostilità e, in casi estremi, con punizioni corporali o la pena di morte.

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Alcune definizioni di Hybris:

“Nell’antica Grecia, presunzione di forza, di potenza, propria dell’uomo che offende gli dei e ne provoca la vendetta.” [Fonte]

“Significa letteralmente “tracotanza”, “eccesso”, “superbia”, “orgoglio” o “prevaricazione”.” [Fonte]

“…«insolenza, tracotanza», e nella cultura greca antica è anche personificazione della prevaricazione dell’uomo contro il volere divino: è l’orgoglio che, derivato dalla propria potenza o fortuna, si manifesta con un atteggiamento di ostinata sopravvalutazione delle proprie forze, e come tale viene punito dagli dèi direttamente o attraverso la condanna delle istituzioni terrene (per es., la h. di Prometeo).” [Fonte]

“La parola hybris significa violenza, oltraggio, arroganza: è una parola degli uomini e indica la violazione di un limite, di una misura, di fronte agli dei, agli altri uomini, di fronte alla natura. È la violazione di un kosmos e di una armonia, una assenza di consapevolezza e di responsabilità. È avanzare in equilibrio su un filo fragile con la superbia e la sventatezza che lo possono spezzare. ” [Fonte]

“… l’evento-colpa che viene commesso dall’uomo per orgoglio e tracotanza, ma soprattutto per sfidare gli dèi e andare oltre la propria limitatezza, non rimane mai impunito; a tale comportamento seguirà sempre la nèmesis, la vendetta divina, l’ira e lo sdegno della divinità di fronte ai misfatti umani e alla loro logica, l’orgoglio.” [Fonte]

“Ma da cosa nasce la Hybris? Una qualsiasi violazione della norma della misura, cioè dei limiti che l’uomo deve incontrare nei suoi rapporti con gli altri uomini, con la divinità o con l’ordine delle cose. Macchiarsi di hybris per i Greci significava non aver agito conformemente alle regole, rendendo necessaria una punizione. Essa viene scatenata dall’Ate, una forma di accecamento che offusca la mente dell’uomo portandolo a commettere azioni superbe e malvagie.” [Fonte]

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