Blog di Bruno Cancellieri (parte 1)
 
Hybris comunitaria

Hybris comunitaria

La paura dell’Hybris (vedi, sotto, alcune definizioni del termine) mi sembra molto diffusa nell’inconscio della maggior parte della gente. L’effetto di tale paura è quello di inibire in se stessi la ricerca di una saggezza superiore a quella comune (ovvero a quella della comunità di appartenenza), e di giudicare come arrogante, presuntuoso, superbo, tracotante, stolto ecc. colui che tenta di superare il senso comune in cerca di una verità più vera e ampia di quella normalmente conosciuta dagli altri, e di elevarsi moralmente e/o intellettualmente al di sopra degli standard comunitari.

In tal senso, la Hybris costituisce una minaccia (così percepita consciamente o inconsciamente) per la conservazione e la coesione della comunità di appartenenza e, in quanto tale, viene combattuta con l’antipatia, l’emarginazione, l’ostilità e, in casi estremi, con punizioni corporali o la pena di morte.

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Alcune definizioni di Hybris:

“Nell’antica Grecia, presunzione di forza, di potenza, propria dell’uomo che offende gli dei e ne provoca la vendetta.” [Fonte]

“Significa letteralmente “tracotanza”, “eccesso”, “superbia”, “orgoglio” o “prevaricazione”.” [Fonte]

“…«insolenza, tracotanza», e nella cultura greca antica è anche personificazione della prevaricazione dell’uomo contro il volere divino: è l’orgoglio che, derivato dalla propria potenza o fortuna, si manifesta con un atteggiamento di ostinata sopravvalutazione delle proprie forze, e come tale viene punito dagli dèi direttamente o attraverso la condanna delle istituzioni terrene (per es., la h. di Prometeo).” [Fonte]

“La parola hybris significa violenza, oltraggio, arroganza: è una parola degli uomini e indica la violazione di un limite, di una misura, di fronte agli dei, agli altri uomini, di fronte alla natura. È la violazione di un kosmos e di una armonia, una assenza di consapevolezza e di responsabilità. È avanzare in equilibrio su un filo fragile con la superbia e la sventatezza che lo possono spezzare. ” [Fonte]

“… l’evento-colpa che viene commesso dall’uomo per orgoglio e tracotanza, ma soprattutto per sfidare gli dèi e andare oltre la propria limitatezza, non rimane mai impunito; a tale comportamento seguirà sempre la nèmesis, la vendetta divina, l’ira e lo sdegno della divinità di fronte ai misfatti umani e alla loro logica, l’orgoglio.” [Fonte]

“Ma da cosa nasce la Hybris? Una qualsiasi violazione della norma della misura, cioè dei limiti che l’uomo deve incontrare nei suoi rapporti con gli altri uomini, con la divinità o con l’ordine delle cose. Macchiarsi di hybris per i Greci significava non aver agito conformemente alle regole, rendendo necessaria una punizione. Essa viene scatenata dall’Ate, una forma di accecamento che offusca la mente dell’uomo portandolo a commettere azioni superbe e malvagie.” [Fonte]

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