Le seguenti riflessioni sono il risultato di una mia libera elaborazione del pensiero di Gregory Bateson.
Tra due entità (persone, altri esseri viventi o cose) esiste una relazione (unilaterale o bilaterale) quando in almeno una di esse c’è un algoritmo di comportamento che “riguarda” l’altra, nel senso che risponde in certi modi “programmati” alle azioni e/o posizioni (spaziali o attitudinali, reali o percepite) dell’altra.
In altre parole, c’è relazione tra due entità quando i comportamenti e le posizioni dell’una sono influenzati (in modi non casuali, ma logici e sistematici) dai comportamenti e dalle posizioni dell’altra.
Una relazione è dunque definibile come un particolare modello (in inglese, “pattern”) di interazioni unidirezionali o bidirezionali (ovvero “circolari”) tra due entità, tenendo presente che ogni entità può avere relazioni (simili o diverse) con molte altre entità.
In conclusione, a mio parere, capire una relazione significa capire gli algoritmi (consci o inconsci) che la regolano.