L’uomo non “sa” ciò che è e ciò che non è in quanto tali, ma “decide” di saperlo in un certo modo. In altre parole, la conoscenza, ovvero il sapere, e il frutto di decisioni.
Si tratta di decisioni informatiche, algoritmiche, basate sulle informazioni che la mente riceve dagli organi di senso, dalla propria memoria, e dai sentimenti di piacere e dolore associati ad esse.
La mente riceve informazioni, e produce informazioni facendo “astrazione” delle informazioni ricevute. Il processo di astrazione consiste nel riassumere una certa quantità di informazioni in una quantità minore, più facilmente gestibile, generalizzando e sopprimendo dettagli.
La capacità di astrarre informazioni corrisponde a ciò che chiamiamo intelligenza.
L’astrazione avviene a più livelli, nel senso che è possibile fare astrazione di astrazioni.
Il sapere consiste dunque nelle informazioni ottenute per astrazioni successive a partire dalle informazioni sensoriali elementari.
L’astrazione è un processo soggettivo in quanto dipende dalle capacità e dalle esperienze precedenti del soggetto. Infatti non tutti fanno le stesse astrazioni a partire dalle stesse informazioni elementari.
I processi di astrazione sono per lo più inconsci, automatici e involontari. I prodotti delle astrazioni vengono infatti “decisi” dalle logiche mentali e dalle precedenti astrazioni.
Per concludere, la conoscenza individuale della realtà è il risultato di innumerevoli decisioni inconsce, automatiche e involontarie che avvengono nella mente. E’ anche vero che certe astrazioni possono essere “comunicate”, insegnate e condivise tra persone.