Criticare significa esprimere un dissenso rispetto all’oggetto della critica. Se l’oggetto della critica è un’affermazione verbale, la critica mette in discussione o nega la verità, la bontà, l’utilità o la bellezza di quanto affermato. Se l’oggetto della critica è una persona, la critica mette in discussione la sincerità, la bontà, la dignità o lo status sociale, la bellezza o il buon gusto della persona stessa.
La critica è spesso conflittuale, e può diventare un’arma contro chi afferma qualcosa che viene criticato, o contro la persona oggetto di critica. Tuttavia, criticare ciò che una persona asserisce implica indirettamente una critica all’assertore stesso, in quanto autore di asserzioni criticabili.
Essere oggetto di critiche dirette o indirette (cioè sia come persona, sia come autore di asserzioni criticabili) è sempre sgradevole, se non traumatico, in quanto viene messa in discussione la dignità o lo status sociale del criticato in quanto autore di comportamenti o di asserzioni criticabili.
Di fronte ad una critica diretta o indiretta, la persona criticata ha le seguenti possibilità: (1) accettare la critica come valida e correggere il proprio comportamento o la sua asserzione nel senso della critica; (2) rifiutare la critica come invalida e criticare a sua volta la critica ricevuta e il suo autore; (3) non prendere in considerazione la critica se è evidente che l’interlocutore non è disposto a discuterla o ad approfondirla.
Nel secondo caso nasce un conflitto, o una guerra più o meno lunga, la cui posta in gioco è la dimostrazione della validità della propria critica e della invalidità di quella di cui si è oggetto direttamente o indirettamente.
Per cercare di evitare una guerra a colpi di critiche, la cosa migliore da fare è resistere all’impulso di criticare la critica, e chiedere all’interlocutore criticante di spiegare la critica nel modo più preciso e approfondito possibile, e con degli esempi concreti, nella speranza che attraverso gli esempi e gli approfondimenti emergano equivoci, malintesi e incomprensioni che hanno causato la critica, o contraddizioni che la invalidano.