Qualunque cosa facciamo (al di fuori di ciò che è necessario per soddisfare le nostre esigenze fisiologiche) ha un effetto sociale effettivo o potenziale, nel senso che può favorire o sfavorire certi nostri rapporti sociali, oppure può favorire certi rapporti sociali a svantaggio di altri.
Infatti ogni comportamento umano non fisiologico, come, ad esempio, la partecipazione ad attività di gruppo, la celebrazione di riti o rituali, l’incontro con un’altra persona o l’apprendimento di competenze, costituisce un comportamento sociale, in quanto serve a stabilire, mantenere, migliorare o interrompere rapporti sociali, nel breve, medio o lungo termine.
Questo è vero anche per attività solitarie come l’ascolto di musica da soli. Infatti, la musica è un medium sociale, in quanto definisce l’appartenenza ad una comunità che apprezza un certo tipo di musica, e può evocare ricordi piacevoli di socializzazione.
D’altra parte un essere umano non è mai mentalmente solo, dato che gli altri sono sempre nella sua mente, anche quando non sono fisicamente vicini. L’Altro generalizzato (teorizzato da George H. mead) è sempre attivo, ci influenza e ci prepara agli incontri fisici con altre persone.