Se si presuppone che un certo testo sia senza errori a causa della generale venerazione di cui gode, si finisce per dare ad esso significati che non contiene, e per trascurare ogni sua contraddizione. È ciò che avviene, ad esempio, con i testi fondanti delle religioni. Infatti una caratteristica del sacro è la sua immunità da ogni analisi critica di logicità. Un altro esempio è costituito dai “mostri sacri” della filosofia e delle altre scienze umanistiche, i cui testi debbono essere obbligatoriamente “compresi” dagli studiosi, come elementi di certi curricula accademici, indipendentemente dalla loro validità logica, che non viene messa in discussione.