Per quanto ho imparato dalle mie letture, ricerche e riflessioni psicologiche, suppongo che in ogni essere umano, senza eccezioni, ci sia una tendenza a giudicare moralmente ogni altro (più o meno positivamente o negativamente), ma questo giudicare è spesso rimosso e negato (in senso psicoanalitico), in quanto esprimere un giudizio morale può essere socialmente pericoloso e ritorcersi contro il giudicante. Io lo chiamo in tal caso “criptogiudizio morale”.
Analizzando il linguaggio con una certa chiave di comprensione è possibile rilevarlo, anche se ben nascosto.
Secondo me dobbiamo avere il coraggio di esprimere giudizi morali esplicitamente, quando può essere è utile, ma il giudizio deve essere misurato e fondato sui fatti, non sulle presunte intenzioni.