La maggior parte della gente non sa (e preferisce non sapere) perché fa ciò che fa, ovvero i motivi e le logiche del proprio comportamento impressi nel proprio inconscio.
Infatti, se chiedi a qualcuno perché fa ciò che fa, è molto probabile che risponda: perché è giusto, perché è necessario, perché mi piace, o perché sento il dovere di farlo.
Quei pochi che conoscono i veri motivi per cui fanno ciò che fanno hanno grandi difficoltà a condividere con gli altri tale conoscenza.
Infatti la gente pensa che il comportamento spontaneo, intuitivo, sentimentale, e apparentemente disinteressato abbia maggior valore del comportamento razionalmente determinato, ovvero “calcolato”.
Inoltre, i motivi del comportamento possono essere moralmente discutibili, per cui i più preferiscono non conoscerli. Tale ignoranza è un modo per evitare di assumersi la responsabilità del proprio comportamento, ovvero per evitare di essere giudicati e di giudicare.
Insomma, l’ignoranza dei motivi profondi del comportamento proprio e altrui è un modo ingenuo per evitare costrizioni e conflitti a sfondo morale.