Ogni essere umano è giudicato dagli altri per ciò che pensa, sente, ama, odia, crede, dice, fa ecc. e per ciò che non pensa, non sente, non ama, non odia, non crede, non dice, non fa, ecc.
Dal risultato del giudizio dipende il reciproco atteggiamento e comportamento di attrazione o repulsione, accettazione o rifiuto, premio o punizione, amicizia o inimicizia, simpatia o antipatia, pace o guerra, solidarietà o indifferenza ecc.
Di conseguenza, ogni essere umano cerca di prevedere e prevenire il giudizio altrui sulla propria persona, auto-giudicandosi, consciamente o inconsciamente.
Dal risultato dell’auto-giudizio (che possiamo chiamare autocensura) e dalle proprie inclinazioni dipende l’eventuale sottomissione, adattamento, resistenza o ostilità rispetto alle aspettative altrui.