Blog di Bruno Cancellieri (parte 1)
 
Come muore una democrazia?

Come muore una democrazia?

Una democrazia muore quando vengono meno le energie che l’hanno costruita.

Coloro che se la trovano bell’e fatta non si rendono conto che per avere una democrazia bisogna  meritarla, cioè bisogna impegnarsi e lottare contro la legge del più forte, del più furbo e del più spietato, per stabilire invece la legge del più giusto.

Una democrazia muore quando la gente dà la democrazia per scontata, e si aspetta da essa diritti e libertà, ma non capisce che deve contribuire attivamente al bene comune con il suo impegno morale e intellettuale.

Una democrazia muore quando la gente si lascia abbindolare dai demagoghi, che oggi chiamiamo populisti, che promettono ordine e prosperità dando della realtà e dei problemi una descrizione troppo semplificata.

In realtà i demagoghi vogliono sostituire la democrazia con una dittatura, esplicita o implicita, palese o dissimulata, una dittatura in cui voglio essere i gerarchi.

Una democrazia muore quando non riesce a mantenere l’ordine sociale, perché la maggior parte della gente preferisce barattare la libertà con l’ordine e la sicurezza offerta dal dittatore di turno.

Il primo segno che una democrazia è morta è la negazione della libertà di stampa, di espressione, e di riunione, perché sono attività essenziali per garantire libere elezioni da parte di cittadini ben informati, le quali sono la base tecnica della democrazia.

2 commenti

  1. GUIDO MARTINOLI

    “……. bisogna impegnarsi e lottare contro la legge del più forte, del più furbo e del più spietato, per stabilire invece la legge del più giusto.” Ma che il più giusto sia quello che “vota” la maggioranza è tutto, ma proprio tutto, da dimostrare!

    1. Guido, non c’è nulla da dimostrare. Lo sanno tutti che la maggioranza spesso fa le scelte sbagliate. Credendo di scegliere per il bene comune (o personale) causa il male comune. Da dimostrare è se un governo non democratico governi sempre o medimente meglio di uno democratico.

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