È come se dentro il mio cervello vi fosse un congegno che mi sorveglia continuamente, registrando tutto ciò che faccio e che penso, le emozioni e i sentimenti che provo, le mie intenzioni, i miei desideri ecc., e trasmettesse tali registrazioni agli altri, a tutti gli altri.
In altre parole, è come se gli altri sapessero tutto di me, anche ciò che io di me ignoro, e non lo dimenticassero mai.
Ovviamente l’ideale presenza di tale congegno nel mio cervello mi rende vulnerabile, e dipendente dagli altri molto più di quanto gli altri lo siano nei miei confronti, dato che io non dispongo delle informazioni sul comportamento privato degli altri, cioè sui loro pensieri, sentimenti, emozioni, intenzioni, e azioni.