Ho l’impressione che la società attuale non premi la saggezza, la conoscenza, l’onestà, la diligenza, il coraggio, ma piuttosto la ricchezza, la bellezza, il potere, il lusso, la competitività, il successo, la conformità alle mode e alle tradizioni. Se è così, nessuno è incentivato a diventare più saggio, più colto, più onesto, più diligente, più coscienzioso, più coraggioso, più intelligente, più originale.
Inoltre mi sembra che i mass media, il commercio, la politica, la cultura, per avere il massimo successo di pubblico, l’audience più vasta, tendano ad elogiare la mediocrità in quanto qualità prevalente nelle masse, ed in tal modo la incentivano, in un circolo vizioso.
Ho la sensazione che siamo entrati definitivamente nell’era della dittatura della mediocrità e della ruffianeria, grazie soprattutto alla televisione commerciale e a Internet, che danno ampio spazio a contenuti-spazzatura che vengono poi condivisi in tempo reale.