La vita di una persona dipende molto dalla direzione verso cui è rivolta la propria coscienza momento per momento.
Infatti la coscienza è direzionale, relazionale, oggettuale.
In altre parole, si è coscienti sempre di qualcosa, vale a dire che, cambiando l’oggetto della coscienza, la coscienza cambia, e può cambiare in meglio o in peggio in quanto alla sua utilità per la soddisfazione dei bisogni della persona che la contiene.
Pertanto, può essere utile chiedersi, momento per momento, quale sia l’oggetto della propria coscienza, e se sia opportuno rivolgerla verso un oggetto diverso, e quale sia l’oggetto più opportuno vedersi cui rivolgerla.
D’altra parte bisogna tenere conto del fatto che la scelta dell’oggetto verso cui rivolgere la coscienza (ovvero l’attenzione) è normalmente involontaria e inconscia.
In tal senso la coscienza è oggetto di altri soggetti, ovvero di altri agenti mentali, che prendono decisioni su di essa e per essa.