Da quando esistono i mass-media l’umanità privilegia l’organizzazione temporale delle informazioni rispetto a quella spaziale (cioè analitica). Intendo dire che normalmente le informazioni vengo percepite, usate e memorizzate più come “notizie” che come “conoscenze”. In altri termini, si tende a collocare ogni conoscenza nel tempo, e a privilegiare le più recenti rispetto alle meno recenti, proprio come si fa con le notizie, a cui si attribuisce valore e destano interesse nella misura in cui sono attuali.
Questo fenomeno non riguarda solo i testi, ma anche le immagini, la musica, la cinematografia ed ogni altro tipo di informazioni. Esso, secondo me è dovuto diversi ordini di fattori, come i seguenti.
- Il bisogno, presente in ogni essere umano, di condividere socialmente la realtà e le informazioni che la rappresentano o che ne fanno parte. E questo è molto più facile con le informazioni attuali, in quanto si presume che le notizie raggiungano tutti simultaneamente.
- I fatti recenti sono molto meno numerosi dei fatti storici e per questo più facilmente gestibili.
- E’ molto più facile organizzare cronologicamente le informazioni che in qualunque altro modo, dato che l’organizzazione cronologica richiede praticamente solo un data di riferimento, mentre altri metodi di organizzazione comportano un sistema universalmente condiviso di categorie che ancora, purtroppo, non esiste.
Questo fenomeno presenta gravi inconvenienti, come i seguenti.
- Le informazioni “inattuali” tendono ad essere dimenticate o trascurate a favore di quelle più attuali, indipendentemente dal loro valore intrinseco, come se l’attualità fosse un criterio di valore e tutto ciò che è vecchio valesse meno di ciò che è più nuovo.
- Capita che più volte “reinventi la ruota”, cioè si scrivano cose che non sono altro che idee del passato vestite con abiti nuovi, con grande spreco di risorse intellettuali ed editoriali, oltre che di tempo del lettore.
- Non si fanno sforzi sufficienti per creare un sistema universale di categorie che permetta di collocare e reperire facilmente le informazioni del passato, anche ai fini di una loro valutazione.
Auspico pertanto che gli intellettuali si dedichino alla costituzione e promozione di un sistema universale di organizzazione delle informazioni indipendente dall’attualità e collocazione storica delle stesse. E auspico che la gente non si limiti a parlare solo delle novità, ma anche delle cose buone del passato, “decronizzando” i buoni testi, le musiche, i film ecc. che sono ancora validi anche se vecchi o antichi.
Insomma, privilegiare la qualità rispetto all’attualità.