Sulla reciproca antipatia tra filosofi e non filosofi
I filosofi disprezzano i non filosofi, e viceversa, altrimenti saremmo tutti filosofi o nessuno lo sarebbe.
I filosofi disprezzano i non filosofi, e viceversa, altrimenti saremmo tutti filosofi o nessuno lo sarebbe.
Siamo tutti in cerca di apprezzamento, ma pochi lo trovano, e per poco tempo.
Nascondere il disprezzo è stressante specialmente per le persone più sincere. Per questo molti si astengono dal disprezzare anche le cose più spregevoli.
L’essere, in senso identitario, è sempre relativo. Infatti nessuno è la stessa cosa per tutti.
Gli altri mi valutano non per ciò che io sono per me, ma per ciò che io sono per loro.
Nulla ha valore in sé. Qualsiasi ente (cioè qualunque cosa vivente o non vivente, o idea) ha il valore che ad esso certi esseri viventi attribuiscono in funzione dei propri bisogni. Il valore è comunque …
Il modo in cui siamo valutati dipende dal modo in cui valutiamo, e viceversa.
Io credo che il pensiero cosciente consista in concatenzazioni di ricordi e di immaginazioni di immagini, di parole e di sensazioni. Le parole non sono indispensabili, ma possono essere utili, come pure inutili o dannose. …
La storia dell’umanità è la storia della lenta e ancora incompiuta migrazione dalla legge del più forte alla legge del più intelligente.
Per comprendere oggettivamente una comunità o una persona bisogna guardarle dall’esterno.
L’uomo quasi mai conosce le logiche inconsce per cui certe cose gli piacciono e altre cose non gli piacciono. Il fine della psicologia dovrebbe essere proprio quello di rivelare tali logiche.
Ogni umano costituisce una serie di collegamenti con certi umani e certe idee.