Le interazioni umane non sono libere, ma si svolgono, come nei giochi, secondo regole e forme esplicite e/o implicite, ed entro limitati margini di libertà. Tali regole e forme, che possiamo chiamare “paradigmi di interazione” sono costellazioni di elementi culturali come i seguenti, declinati in modi particolari da cultura a cultura e da persona a persona:
- linguaggi
- valori etici
- valori estetici (gusti)
- filosofie, credenze, religioni
- scopi, obiettivi
- bisogni, motivazioni
- memorie storiche
- conoscenze scolastiche
- esperienze condivise e personali
- abitudini, usi e costumi
- luoghi, ambienti
- sport
- giochi
- spettacoli
- gerarchie, autorità
- riti, feste, tradizioni
- rapporti di lavoro
- rapporti commerciali
- rapporti sessuali
- rapporti familiari
- affiliazioni politiche
- ecc.
Tali elementi debbono essere condivisi almeno in parte tra gli interessati. Un’interazione che non rispetti almeno un paradigma condiviso è bestiale, violenta o insignificante.
I paradigmi di interazione vengono appresi attraverso l’educazione, l’istruzione e la fruizione di opere letterarie e artistiche.
Volendo interagire con qualcuno, può essere dunque utile chiedersi quali siano i suoi paradigmi di interazione e quanto siano compatibili, ovvero simili, rispetto ai nostri.