L’idea che la nostra mente sia abitata da agenti autonomi, ovvero automi, computer, che determinano le nostre percezioni, i nostri pensieri, sentimenti, piaceri, dolori, euforie, frustrazioni, eccitazioni, depressioni, pulsioni, inibizioni, i nostri comportamenti, le nostre interazioni con gli altri e la nostra visione del mondo, senza che noi possiamo controllarli o impedire loro di controllarci, è spaventosa, talmente orribile che preferiamo non crederci.