Una della forme di condivisione più perverse (per il godimento che procura) e più efficaci (come fattore di coesione sociale) è la punizione che un gruppo di persone infligge ad una persona rea di non aver rispettato le norme del gruppo stesso.
In tal senso, la punizione equivale ad un sacrificio rituale in cui la vittima sacrificale viene immolata in onore del dio della comunità, per confermare l’appartenenza dei partecipanti alla comunità stessa e la sottomissione al suo nume tutelare.
Le pubbliche esecuzioni delle condanne a morte appartengono a tale fattispecie.
