Nella mente di ognuno di noi ci sono un numero imprecisato di agenti mentali autonomi inconsci (che possiamo anche chiamare poeticamente “demoni”) ognuno dei quali presidia un nostro bisogno, ovvero cerca la sua soddisfazione pilotando il nostro comportamento mediante sentimenti da essi generati a tale scopo, come gioia, sofferenza, attrazione e repulsione, paura, curiosità, angoscia, noia, rabbia, depressione, panico, entusiasmo, diffidenza ecc.
Se vogliamo usare razionalmente il libero arbitrio, ammesso che ciò sia possibile almeno in parte, dovremmo quindi cercare di capire cosa vogliono i nostri demoni, per poi decidere coscientemente e volontariamente in quale misura cercare di accontentarli.
Come si fa a percepire le volontà dei propri demoni? Attraverso l’analisi dei propri sentimenti e delle loro associazioni a idee, ipotesi, e opzioni. In altre parole, si tratta di prendere in considerazione varie ipotesi di comportamento e di immaginare di sottoporre ciascuna di esse ad un immaginario forum sentimentale in cui i vari demoni esprimono il loro giudizio su ogni ipotesi generando certi sentimenti, più o meno positivi o negativi, indicando in tal modo se sono favorevoli o contrari.
Ovviamente può accadere che i vari demoni esprimano giudizi contrastanti, rendendo la decisione della coscienza circa l’ipotesi da perseguire, ancora più difficile.
Dobbiamo dunque imparare a “sentire”, capire, rilevare i nostri sentimenti, specialmente quando sono vaghi, deboli, conflittuali, censurati, repressi, rimossi.