Per noi esseri umani, interagire con altri individui della nostra specie costituisce generalmente un problema, anzi, il problema più importante, data la nostra interdipendenza.
Il problema è che gli altri ci possono chiedere certe cose, e se noi ci rifiutiamo di concederle, essi possono odiarci e/o punirci per tale motivo.
Un altro problema è che abbiamo bisogno della collaborazione di altri umani per sopravvivere, e per ottenerla dobbiamo essere come gli altri ci vogliono, e dare o fare qualcosa in cambio, qualcosa che potrebbe avere per noi un costo eccessivo in termini di denaro, di fatica, di umiliazione o di limitazione della nostra libertà. Oppure la collaborazione può esserci negata incondizionatamente, per il semplice fatto che per cooperare vengono preferite altre persone.
Un altro problema è che se diciamo e facciamo certe cose, alcune persone possono disgustarsi o offendersi e punirci di conseguenza. Questo significa che se non vogliamo disgustare né offendere alcuna persona, dobbiamo limitare la nostra libertà di espressione.
Infine, la competizione tra umani genera gelosie e invidie distruttive.
Abbiamo un assoluto bisogno degli altri, della loro benevolenza, e tale bisogno costituisce un problema esistenziale fondamentale, tanto più grande quanto più gli altri sono stupidi, ignoranti, egoisti, egocentrici, cattivi, aggressivi, falsi, gelosi e invidiosi.
Per i motivi sopra esposti, l’uomo oscilla tra il conformismo e la misantropia.
Tuttavia i conformisti temono e disprezzano i misantropi, in quanto li percepiscono come nemici. Perciò ai misantropi conviene nascondere i propri sentimenti verso gli altri in generale.