L’uomo sa (quasi sempre) cosa gli piace e cosa gli dispiace ma non sa perché certe cose (attività, persone, idee, oggetti ecc.) gli piacciono e certe altre gli dispiacciono, né vuole saperlo, anzi, ha paura di saperlo.
L’uomo ha infatti paura di mettere in discussione il suo essere, la sua personalità, le logiche e i meccanismi inconsci alla base delle sue strutture mentali, dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti, del suo comportamento e della sua moralità. Insomma, ha paura di mettere in discussione la sua dignità sociale.
Il motivo di tale paura è che, nel profondo, nessuno può avere la certezza di essere totalmente innocente e socialmente accettabile.
Ciò che non si conosce non può essere messo in discussione. Perciò per i più è meglio non conoscere il perché dei propri piaceri e dei propri dispiaceri.