Essere valutati positivamente dagli altri è indispensabile per avere la loro cooperazione, senza la quale non possiamo sopravvivere né soddisfare i nostri bisogni.
Essere svalutati dagli altri è infatti orribile per l’inconscio e per la coscienza, perciò siamo costantemente in ansia e sulla difensiva contro tale sinistra eventualità.
Qui per «svalutazione» intendo una valutazione che riguarda un’aspetto ritenuto socialmente importante dalla persona svalutata, e che è inferiore a quella che essa attribuisce a se stessa.
Inoltre, certi individui sentono il bisogno di svalutare certi altri per rivalutare se stessi quando la propria autostima vacilla o quando si sentono sottovalutati dagli altri.
Questo bisogno è tenuto a bada dal principio morale (non scritto ma molto diffuso) in base al quale chi svaluta qualcuno ingiustamente merita di essere svalutato in quanto persona ingiusta.
Perciò ognuno cerca di giustificare le svalutazioni che proclama (direttamente o indirettamente, esplicitamente o implicitamente) o di negarle quando non riesce a giustificarle.