A mio parere il concetto di eutanasia si presenta in tre fattispecie:
- la libertà di suicidarsi (con o senza l’assistenza di qualcuno)
- la libertà di assistere qualcuno a realizzare un suicidio volontario
- la libertà per i medici, di astenersi dal proseguire terapie su pazienti terminali o in stato comatoso
In quanto alla la libertà di suicidarsi (con o senza l’assistenza di qualcuno), a mio avviso il problema non si pone dato che, di fatto, ognuno può scegliere se suicidarsi o meno, anche se qualche religione potrebbe ritenere il suicidio un atto meritevole di punizione dopo la morte.
In quanto alla libertà di assistere qualcuno a realizzare un suicidio volontario, credo che tale libertà debba essere concessa, fatte salve certe garanzie (da stabilire per legge) che attestino una lucida, comprensibile e giustificabile volontà di morire da parte dell’aspirante suicida, indipendentemente da qualsiasi considerazinoe religiosa.
In quanto alla libertà, per i medici, di praticare l’eutanasia, credo che tale libertà debba essere concessa fatte salve certe garanzie (da stabilire per legge) che attestino l’effettiva impossibilità di guarigione e di recupero della capacità di intendere, di volere e di sentire da parte del paziente, indipendentemene da qualsiasi considerazione religiosa.