Esprimere apertamente una opinione su un tema può facilmente dar luogo a conflitti, a livello personale, con coloro che su quel tema hanno una opinione diversa, ovvero che ritengono quella opinione falsa, inaccettabile o disturbante. Questo avviene specialmente con opinioni che hanno a che fare con il comportamento umano e, in particolare, con l’etica, i costumi sociali, le religioni, le filosofie e la politica.
Tendiamo infatti a trovare simpatici coloro che condividono le nostre idee, e antipatici quelli che non le condividono, e quando una persona ci è antipatica tendiamo a giustificare tale antipatia con colpe o difetti di carattere che attribuiamo ad essa e che sono più o meno fondati e affetti da bias cognitivo. Se poi esprimiamo apertamente tali attribuzioni agli interessati, scateniamo facilmente conflitti personali che possono auto-alimentarsi in un circolo vizioso fino a causare, nei casi più gravi, rotture di rapporti personali, calunnie e violenze verbali o fisiche.
Perché avviene tutto ciò?
Suppongo che ciò avvenga perché è in gioco lo status sociale delle persone coinvolte, le quali inconsciamente competono per il potere di deliberare chi ha ragione e chi torto, chi deve comandare e chi ubbidire, chi deve essere incluso e chi escluso dalla comunità, la distribuzione delle ricchezze, dei ruoli, dei privilegi e i diritti e doveri di ciascuno.
Infatti, di fronte ad una opinione altrui ci chiediamo: se fosse vera che figura ci farei? La mia immagine ne sarebbe avvantaggiata o svantaggiata? Risulterei lodevole o reprensibile? Innocente o colpevole? Apparirei giusto o sbagliato? Buono o cattivo? Autorevole o non autorevole? Degno o indegno? Capace o incapace? Se la risposta è a noi sfavorevole, cercheremo di dimostrare che quell’opinione è sbagliata e, viceversa, se la risposta è a noi favorevole sosterremo e condivideremo quell’opinione.
Per concludere, ogni volta che esprimiamo un’opinione sul bene e il male in qualsiasi aspetto del comportamento umano, rischiamo di scatenare un conflitto con le persone che risulteranno esplicitamente o implicitamente sfavorite da quell’opinione, e di essere da loro attaccati personalmente come reazione di difesa.