Blog di Bruno Cancellieri (parte 1)
 
La solitudine del saggio

La solitudine del saggio

I saggi sono condannati alla solitudine perché sono rari, e gli stolti, che costituiscono la stragrande maggioranza della gente, vedono i saggi come strani, noiosi, provocatori, utopisti, esigenti, giudicanti, pignoli, rigorosi, austeri, presuntuosi, arroganti ecc.

Gli stolti amano gli umili, ma non i saggi. I saggi, infatti non sono umili, anche se sanno che conviene sembrarlo per essere accettati e amati.

Gli stolti si guardano bene dal diventare saggi perché per loro è meglio sbagliare insieme che avere ragione da soli. Perciò se appartenete a quel piccolo numero di persone che cercano di capire la natura umana, non fatevi illusioni: più la capirete e più sarete soli.

Gli stolti amano la falsa saggezza, quella dei ciarlatani (accademici e non), inutile, illusoria e spesso dannosa, ma facile da condividere. Perché per l’uomo ciò che conta non è la verità, ma la condivisione, fosse anche la condivisione di falsità. La verità è molto più complessa e imbarazzante delle falsità; per questo la falsità è più popolare.

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