La solitudine del saggio

La solitudine del saggio

I saggi sono condannati alla solitudine perché sono rari, e gli stolti, che costituiscono la stragrande maggioranza della gente, li vedono come strani, noiosi, provocatori, utopisti, esigenti, giudicanti, pignoli, rigorosi, austeri, presuntuosi, arroganti ecc.

Gli stolti amano gli umili, ma non i saggi. I saggi, infatti non sono umili, anche se sanno che conviene sembrarlo per essere accettati e amati.

Gli stolti si guardano bene dal diventare saggi perché per loro è meglio sbagliare insieme che avere ragione da soli. Perciò se appartenete a quel piccolo numero di persone che cercano di capire la natura umana, non fatevi illusioni: più la capirete e più sarete soli.

Gli stolti amano la falsa saggezza, quella dei ciarlatani (accademici e non), inutile, illusoria e spesso dannosa, ma facile da condividere. Perché per l’uomo ciò che conta non è la verità, ma la condivisione, fosse anche la condivisione di falsità. La verità è molto più complessa e imbarazzante delle falsità; per questo la falsità è più popolare.

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