Come dimostrano gli esperimenti di Libet, quando prendiamo una decisione, in realtà prendiamo coscienza di una decisione che è stata già presa da un agente mentale inconscio. Questo può aver agito in modo totalmente libero, anche in contrasto con le intenzioni dell’io cosciente, oppure secondo istruzioni e/o una “educazione” che l’io cosciente gli ha impartito precedentemente. In altre parole, ad esempio, noi possiamo decidere di adottare certi principi morali e di conseguenza istruire (consciamente o inconsciamente) il nostro inconscio ad applicarli. Dopodiché l’inconscio prenderà autonomamente decisioni coerenti con tali principi, e noi ci illuderemo che tali decisioni saranno state prese a seguito di un atto volontario e consapevole. Insomma, l’autore (o meglio, il mandante) di un atto (apparentemente) volontario potrebbe essere l’io cosciente, ma solo in quanto programmatore, o pianificatore, di un decisore automatico.