Felicità e verità
La felicità è più importante della verità. La falsità rende parzialmente felici alcuni e infelici altri. Perciò la società è così falsa e infelice.
La felicità è più importante della verità. La falsità rende parzialmente felici alcuni e infelici altri. Perciò la società è così falsa e infelice.
Felice è chi crede ad una falsa promessa di felicità, finché non scopre che la promessa era falsa.
Il concetto di felicità è soggettivo. Siamo tutti d’accordo solo sul fatto che sia una cosa desiderabile, ma non sulla sua natura né sulle sue cause.
Il motivo per cui uno sta più o meno bene è estremamente complesso. Chi crede di conoscerlo, molto probabilmente si sbaglia.
A mio parere, la felicità non è l’effetto del possesso di una certa cosa o di una certa condizione, ma del processo del suo ottenimento. In altre parole, la felicità non è dovuta al trovarsi …
L’infelicità è brutta, cattiva e socialmente svantaggiosa. Perciò conviene illudersi o fingere di essere felici.
Dato che la nostra felicità dipende molto dalla qualità delle nostre relazioni sociali, dovremmo spesso chiederci cosa ci conviene fare e cosa non fare (e quindi cosa cambiare) per migliorare i nostri rapporti con gli …
Non posso scegliere il mio umore, dato che non uso droghe né psicofarmaci. Posso tuttavia cercare di vivere saggiamente, sperando che la saggezza favorisca il buon umore.
Se tu avessi il potere di rendere tutti gli altri più felici a scapito della tua felicità, useresti tale potere?
La felicità non è mai garantita, va difesa e riconquistata continuamente contro le persone e le cose che vorrebbero togliercela apertamente o di nascosto.
Il grado di felicità di un essere umano dipende soprattutto dalla qualità delle sue interazioni abituali con gli altri.
I momenti felici sono quelli in cui un bisogno viene soddisfatto, una mancanza viene colmata, un problema viene risolto, un pericolo viene scampato, una crisi viene superata, una sfida viene vinta, un enigma viene chiarito, …
Se vi dicessi che sono felice fareste bene a dubitarne. Infatti potrei dirlo (e crederci mentendo a me stesso) per ostentare una mia presunta superiorità filosofica.
Per evitare la noia, l’angoscia e l’immobilismo abbiamo continuamente bisogno di sfide, di problemi da risolvere, di ostacoli da superare, di nemici, di attrazioni, di competizioni, di mete, di negoziati, di giochi e di domande …