Per me il relativismo (epistemologico e/o etico) si supera con la definizione del fine. Se ci poniamo un fine qualsiasi (difficile non farlo) allora il buono e il cattivo, il vero e il falso, il sufficiente e l’insufficiente possono essere determinati rispetto al raggiungimento di quel particolare fine. In altre parole, senza prima definire un fine (o un insieme di fini) non ha senso fare valutazioni.