Non mi interessano i dibattiti, ovvero le discussioni per dimostrare di avere ragione e che l’interlocutore ha torto. Mi interessano invece i dialoghi, ovvero le discussioni costruttive, dove ci sono molti punti interrogativi e nessun punto esclamativo; dove l’obiettivo è la comprensione reciproca, non l’accordo completo tra due persone, ma almeno l’accordo su certi presupposti.
In un dialogo i punti controversi sono sempre in numero minore delle differenze tra le impostazioni dei due che dialogano.La conoscenza delle impostazioni implica un processo simile a quanto suggerito da Rogers parlando di educazione/attenzione ai sentimenti
Il condividuo che mi rappresenta ha con continuità condiviso la tua/ nostra affermazione. Non posso che compiacermene.
P.S. Gradevole la vce dell’I.A. Un po’ di noia per la burocrazia sottostante…
concordo,vi è il rischio di cascare in un meccanismo nel quale la semplificazione dei commenti e risposte annulla i vantaggi di darle