Il referendum e l’irrazionalità della ragione

Il referendum e l’irrazionalità della ragione

La vicenda del referendum sulla riforma costituzionale ha messo in evidenza problemi che vanno ben oltre il quesito referendario e il panorama politico italiano. Si tratta di problemi che riguardano la natura umana, e in particolare il funzionamento della mente. Tre cose mi hanno soprattutto colpito, addolorato e al tempo stesso incuriosito da un punto di vista scientifico:

  1. il fatto che persone molto intelligenti, istruite e oneste abbiano fatto scelte opposte;
  2. la certezza assoluta che molti hanno espresso sulla validità della propria scelta e l’invalidità di quella opposta, al punto da non vedere nulla di positivo nella seconda;
  3. il disprezzo esplicito o implicito che molte persone hanno manifestato verso coloro che hanno scelto di votare in modo opposto al loro.
Poche, infatti, sono le persone con cui ho parlato, che abbiano espresso dubbi sulla propria scelta e non abbiano manifestato disprezzo o commiserazione per chi ha fatto una scelta diversa dalla loro.
Da questa esperienza ricavo che la ragione è spesso irrazionale e stupida ma di questo pochi sono consapevoli. Ognuno pensa che la sua ragione sia quella giusta e che quella degli altri che la pensano in modo opposto al loro, non esista.
Questa tesi si dimostra da sé, a meno che non crediamo che tutti quelli che hanno scelto diversamente da noi siano stupidi, ignoranti o disonesti.

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