L’inconscio non si preoccupa soltanto dell’accettazione del soggetto da parte della comunità di riferimento, ma anche del suo potere verso gli altri. D’altra parte accettazione da parte degli altri e potere sugli altri sono interdipendenti.
A tal proposito, suppongo che quel sentimento che ci motiva a fare o a non fare certe cose dipende (anche o soprattutto) da un calcolo inconscio che stabilisce se una certa azione aumenta o diminuisce il nostro potere sugli altri, oltre che a stabilire se una certa azione aumenta o diminuisce la probabilità di essere accettati dagli altri.
Insomma, l’uomo tende (consciamente o inconsciamente) a fare tutto ciò che aumenta il suo potere sugli altri, e a non fare ciò che lo diminuisce, oltre che a fare tutto ciò che aumenta la probabilità di essere accettati dagli altri, e a non fare ciò che la diminuisce.