Intervista sull’introversione a Bruno Cancellieri

Intervista sull’introversione a Bruno Cancellieri

Per gentile concessione di Delia Martyn, dal suo blog

1) COSA SPINGEVA GLI EDUCATORI DEL PASSATO MA IN PARTE ANCHE DI OGGI, A VOLER CORREGGERE L’INTROVERSIONE DEI RAGAZZI E QUAL ERA L’ERRORE PIU’ GRANDE CHE COMMETTEVANO VERSO DI LORO?

Se uno cerca di correggere l’introversione è perché la ritiene svantaggiosa o addirittura patologica, come tutti i comportamenti che si allontanano dalla cosiddetta “normalità” ovvero dal comportamento più comune. L’errore, anzi il danno, che si fa cercando di correggere l’introversione è il far credere all’introverso che la sua condizione sia sbagliata, cosa che può dar luogo ad un senso di inferiorità, timidezza, scarsa autostima e confusione per quanto riguarda le proprie vocazioni e la propria personalità. Oggi si dice che uno dovrebbe cercare di essere se stesso, ma di fronte all’introverso sembra che per molti questa regola non valga, come se l’introversione fosse un comportamento morboso.

2) AL DI LA’ DELLE DIFFERENZE PIU’ EVIDENTI, QUALI SONO LE DIFFERENZE PIU’ PROFONDE DAL PUNTO DI VISTA EMOTIVO, PSICOLOGICO, MORALE E CULTURALE FRA INTROVERSI ED ESTROVERSI?

L’introversione è un fenomeno poco studiato e sul quale non esiste una letteratura scientifica universalmente riconosciuta a livello accademico, a parte la definizione che ne diede C. G. Jung. Per rispondere a questa domanda mi baso soprattutto sul pensiero di Luigi Anepeta e sulla mia esperienza in quanto introverso. Ebbene, io credo che l’introverso abbia una maggiore autocoscienza rispetto all’estroverso, nel senso che prima di agire si pone maggiormente il problema della validità e delle conseguenze del suo agire nei confronti degli altri. In altre parole l’introverso è più scrupoloso e coscienzioso e tende a mettere in discussione e criticare il comportamento proprio e altrui. Di conseguenza, mentre l’estroverso tende ad adattarsi alla società così com’è, l’introverso vorrebbe migliorarla.

3) CI SONO DEGLI ERRORI CHE GLI INTROVERSI COMMETTONO NEL LORO MODO DI PERCEPIRE E VIVERE LE COSE?

Gli introversi commettono errori quando non sanno di essere introversi o hanno un’idea sbagliata dell’introversione, credendola una menomazione. In tal caso tendono a chiudersi in se stessi.

4) QUALI SONO LE IDEE SBAGLIATE E I PRECONCETTI PIU’ FREQUENTI CHE GLI ESTROVERSI HANNO NEL MODO DI PERCEPIRE GLI INTROVERSI?

Credo che molti introversi considerino gli estroversi più superficiali, meno riflessivi, più conformisti e meno capaci di stare da soli. Sicuramente si tratta di un preconcetto, ma credo sia giustificato nella maggior parte dei casi.

5) NELLA SUA VITA COSA L’HA FATTA SENTIRE PIU’ INCOMPRESO RIGUARDO GLI ASPETTI DELLA SUA PERSONALITA’ INTROVERSA ED HA MAI DESIDERATO ESSERE ESTROVERSO COME LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE?

Mi sono sentito incompreso sin da bambino e ancora oggi, in quanto diverso dagli altri nel modo di ragionare e nel mio desiderio di contribuire a migliorare la società attraverso la conoscenza dell’uomo. Non so se questa mia particolarità sia dovuta alla mia introversione. Non ho mai desiderato essere estroverso, ma capace di dialogare con gli estroversi, di usare il loro linguaggio, senza però cambiare la mia personalità.

6) LE MALATTIE DELL’AFFETTIVITA’ COME ANSIA E DEPRESSIONE POSSONO COLPIRE CHIUNQUE, MA SEMBRA CHE GLI INTROVERSI SIANO PREDISPOSTI A SVILUPPARE DISTURBI PSICOLOGICI CON MAGGIOR FACILITA’. QUAL E’ IL MOTIVO?

Credo che l’introverso, in quanto tipo psicologico minoritario, sia emotivamente stressato quando interagisce con estroversi a causa della reciproca incomprensione e scarsa empatia. Alla lunga questo stress e la frustrazione di non riuscire a trovare persone con cui comunicare a livello profondo può causare disturbi psichici.

7) CREDE CHE SECOLI DI CULTURE PATRIARCALI SIANO RESPONSABILI DEI SOPRUSI E DELLE VIOLENZE VERSO LE DONNE, I DIVERSI O I PIU’ DEBOLI? CREDE CHE IN FUTURO LA SOCIETA’ POTRA’
LIBERARSI DEFINITIVAMENTE DI CERTE CULTURE?

Da che mondo è mondo i più forti prevalgono sui più deboli e li sfruttano, e vale la legge del più forte. Però la storia ci mostra che c’è stato un graduale miglioramento nel rispetto dei diritti umani nei paesi più sviluppati. C’è ancora tanta strada da fare, ma credo che l’umanità continuerà a migliorare in tal senso.

8) PENSA CHE L’INTROVERSIONE POSSA TRASFORMARSI IN QUALCOSA DI PATOLOGICO?

Sì, se viene considerata come una malattia dal soggetto.

9) QUAL E’ IL MODO MIGLIORE PER EDUCARE LE PERSONE AD AVERE MAGGIORE TOLLERANZA VERSO CIO’ CHE E’ FUORI DAGLI SCHEMI?

Con l’esempio e con una opportuna scelta dei media (programmi TV, film, libri ecc.) e un’educazione umanistica da cui si evince che la creatività è possibile solo uscendo dagli schemi e che per vivere in modo soddisfacente bisogna coltivare e valorizzare la propria natura unica.

10) QUAL E’ IL CONFINE TRA COMPORTAMENTO EDUCATIVO ED ABUSO? QUANDO UN COMPORTAMENTO SCONFINA NELL’ABUSO?

Abuso è quando vengono insegnate falsità e valori distruttivi.

11) SE POTESSE DARE UN CONSIGLIO A TUTTI GLI INTROVERSI, ANCHE A QUELLI DELLE NUOVE GENERAZIONI, COSA CONSIGLIEREBBE E COSA SI AUGURA PER LA SOCIETA’ DEL FUTURO?

Mantenete un atteggiamento critico verso il pensiero maggioritario e cercate di comprendere la natura umana attraverso la lettura di grandi umanisti come Luigi Anepeta, Erich Fromm, Edgar Morin, Gregory Bateson e altri.

Delia Martyn – 2017 – Tutti i diritti riservati.

INTERVISTA SULL’INTROVERSIONE A BRUNO CANCELLIERI.

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