Da un recente articolo di Nora Bateson (figlia di Gregory Bateson)
In una lettera scritta da mio nonno William Bateson, a mio padre Gregory ho trovato questo passaggio. E’ stato scritto nel 1922, nel tentativo di consolare Gregory, diciottenne, dopo la morte di suo fratello Martin, che si era suicidato. In queste poche righe di consiglio paterno vedo la mappa dello straordinario impegno che diverse generazioni di Batesons hanno avuto verso lo studio del mondo vivente.
“La fede nella ‘grande opera’ [great work] è la cosa più vicina alla religione che ho mai trovato, e dà quello che i credenti traggono dalla superstizione. Naturalmente la ‘grande opera’ non è solo la scienza – la grande arte, per esempio, è forse ancora più grande, ma si dà molto raramente ed è poco alla portata di persone come noi.
La scienza, ne sono certo, viene subito dopo ed è ben alla nostra portata – almeno sono sicuro che è alla tua portata. Prevedo che impegnarti a trovare qualcosa, sia pur una minima cosa, della struttura e dell’ordine del mondo naturale, è, e sarà per te, uno scopo splendido e purificatore, nel quale potrai sempre raccoglierti nei periodi di sofferenza che ogni essere umano deve attraversare.
Se il tuo sguardo sarà rivolto a questo, le altre cose della vita ti appariranno così povere e piccole, e temporanee, che il dolore che possono dare sarà dimenticato in questa più grande emozione.”
(W. Bateson, 1922)