La paura inconscia della realtà

La paura inconscia della realtà

Dopo tanti anni di riflessioni e ricerche, sono arrivato a pensare che uno dei fattori principali che ancora oggi determinano il comportamento umano e le relative inibizioni e limitazioni, sia la paura inconscia della realtà.

Per realtà intendo tutto ciò che esiste oggettivamente e indipendentemente dalla sua percezione da parte di qualcuno. Per esempio, il sole è un elemento oggettivo della realtà, che esiste e funziona in un certo modo anche senza che gli esseri umani lo percepiscano, e anche se non esistessimo. Questo vale per ogni altra cosa materiale (masse, energie, informazioni), tra cui le forme di vita vegetali e animali, comprese quelle umane.

Io penso dunque che esiste un’unica realtà “reale” o oggettiva,  e tante realtà percepite, o soggettive, quanti sono gli esseri capaci di percepirla, compresi, in questo momento, circa 7 miliardi di esseri umani.

La percezione (che è sempre soggettiva per definizione) della realtà passata, presente e futura ha un ruolo importantissimo nel comportamento dell’Uomo, e più precisamente nel funzionamento della psiche. La percezione, infatti, oltre a contribuire alle scelte individuali, è suscettibile di produrre emozioni più o meno piacevoli o dolorose, che dipendono dalla “mappa emotiva” di ciascuno di noi (vedi Teoria della mappa emotiva). Ne consegue che certe realtà e le rispettive percezioni possono farci soffrire o spaventarci, Per inciso, la paura di qualcosa è l’anticipazione o aspettativa di un dolore associato a quella cosa.

Come ormai molti psicologi hanno convenuto, la nostra mente tende inconsciamente e involontariamente a rimuovere e a non percepire (mediante meccanismi di attenzione e memoria selettive) tutto ciò che può farci star male o farci paura. Ne consegue che la percezione che ognuno di noi ha della realtà è una particolare versione della stessa filtrata e manipolata dalle nostre esperienze e dalle nostre mappe emotive, in modo da risparmiarci, per quanto possibile, sofferenze e paure.

La realtà che percepiamo è dunque una versione personale della realtà oggettiva, un suo adattamento, con addizioni e sottrazioni che la rendono sopportabile.

Ovviamente, questo meccanismo di alterazione compassionevole della realtà è esso stesso rimosso dalla coscienza, cioè è negato per non svelare e non rendere in tal modo inefficace la sua funzione, ovvero per non scatenare le sofferenze e le paure da cui quella manipolazione ci protegge. Questo spiega, ad esempio, la forte resistenza dei credenti nelle varie religioni, a qualunque tentativo di dimostrare che le loro credenze sono infondate, Lo stesso vale per molte convinzioni e opinioni non religiose.

Come i filosofi esistenzialisti ci hanno insegnato, la realtà oggettiva è in molti aspetti assurda, miserabile e spaventosa. Sta a noi scegliere di affrontarla con coraggio e accettarla (se non è migliorabile) oppure alterarne la percezione e la descrizione togliendovi qualcosa di reale o aggiungendovi qualcosa di irreale, per renderla sopportabile alla nostra psiche.

Vedi anche Paure paradossali degli esseri umani – La paura di ragionare.

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