Un interessante, se pur discutibile, punto di vista sulle rivendicazioni degli introversi basate sul pensiero di Luigi Anepeta.
“… le argomentazioni del dottor Anapeta, attingendo a piene mani dalle conoscenze sviluppate dalle scienze sociali, “schivano” le critiche che si potrebbero muovere ad un movimento potenzialmente settario, che manipola artificialmente le identità. Le tesi sostenute hanno una forza effettiva notevole, sono convincenti e non sono macchiate di quell’ingenuo estremismo che provocherebbe la critica di “razzismo”. Così presentata, l’identità di introverso è perfettamente accettabile e credibile, e in ciò sta la sua capacità di attirare “adepti”. Tuttavia c’è da notare che questa notevole autoconsapevolezza, a cui le stesse scienze sociali contribuiscono, dà forma ad un’esigenza di rivendicazione che in sostanza non è diversa da quella che si manifesta più brutalmente in ideologie razziste o discriminatorie.”
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