Non è possibile esercitare il libero arbitrio (ammesso che esista) senza avere in mente le opzioni tra cui scegliere. Quando l’opzione è una sola, la scelta è obbligata e in tal caso non si può parlare di libero arbitrio, ma piuttosto di obbedienza ad un unico impulso. Il problema del libero arbitrio diventa allora quello della percezione e consapevolezza delle effettive possibili opzioni.
Come facciamo a sapere quali sono le nostre opzioni? Come impariamo a conoscerle? Come facciamo a ricordarle, immaginarle, vederle, concepirle, pensarle, valutarle? Siamo davvero liberi e capaci di rilevare le nostre opzioni momento per momento? Oppure le opzioni che percepiamo sono determinate da stimoli involontari e inconsci esterni e interni e limitate e mistificate dai nostri disturbi e disagi mentali, e dal nostro inconscio in generale?
In ogni caso, se vogliamo esercitare il libero arbitrio dobbiamo prima rilevare le possibili opzioni, perché solo tra esse possiamo scegliere volontariamente e consapevolmente cosa fare o dove dirigere la nostra attenzione.
Si può affermare che per ogni opzione esista anche l’opzione negativa, cioè il non fare una certa cosa, quindi non esiste mai una opzione unica, tranne l’opzione di non fare nulla di nulla, ma, come già detto, un menu con una sola opzione non è un menu, ma una scelta obbligata. Perciò il menu più breve è quello in cui ci sono solo due opzioni: fare una cosa x e non farla.
Maggiore è il numero di opzioni più è difficile la scelta, a volte fastidiosa o addirittura dolorosa. Forse per questo, per amore della semplicità e per evitare responsabilità, preferiamo ridurre al minimo le opzioni tra cui scegliere, o lasciare che altri scelgano per noi.
La soluzione adottata dai più è quella di non porsi il problema del libero arbitrio e della responsabilità che è ad esso collegata, e di agire senza riflettere sulle proprie scelte, senza chiedersi se siano le migliori possibili, elogiando la spontaneità dell’agire e criticando o temendo coloro che riflettono abitualmente prima di scegliere cosa fare, i cosiddetti freddi calcolatori.